Rachel Carson (1907 – 1964) nell’incantata opera “Brevi lezioni di meraviglia. Elogio della natura per genitori e figli” racconta la sua esperienza vissuta insieme al nipotino, alla scoperta della natura e di avventure in un bosco, in una spiaggia e in un giardino.
La scienziata, famosa per aver scoperto e rivelato i danni provocati dall’impiego del DDT, grazie a questa breve ma preziosa opera, ci trasmette l’importanza di far conoscere la natura ai più piccoli, senza il timore di tenerli svegli una sera, pur di poter ammirare la luna. La meraviglia della natura all’alba bilancia certamente la perdita di qualche ora di sonno.
Il ricordo della natura alle prime ore del giorno, e delle spiagge silenziose ed incantate rimarranno per sempre nei ricordi dei più piccoli.
Ai più piccoli non sono necessarie conoscenze enciclopediche o “lezioni”. E’ sufficiente aprire gli occhi e guardare. Poi, come nel caso di Rachel, una zia scienziata può far conoscere nomi e dettagli, ma senza annoiare impartendo solo nozioni e informazioni.
Il segreto è aprire gli occhi e ricordarsi che “Basta investire pochi soldi in una lente di ingrandimento di buona qualità per portar in vita un mondo nuovo. Insieme a vostro figlio, guardate gli oggetti che per abitudine giudicate comuni o poco interessanti”. Infatti “Una zolla di muschio osservata attraverso una lente si trasformerà in una fitta giungla tropicale, dove insetti grandi quanto tigri si aggireranno furtivamente in mezzo a strani alberi lussureggianti” (cfr. p. 23)
Sono insegnamenti preziosi per i genitori, ma in realtà per tutti noi, soprattutto oggi, quando uno stile di vita frettoloso, caotico e stressante ci allontana sempre più dalle piccole cose e dai dettagli di ciò che ci circonda.
E’ un consiglio prezioso della studiosa che per prima ha fatto conoscere al mondo i danni provocati dall’utilizzo del DDT. Una donna che, in altre opere, ci aiuta a comprendere come siamo tutti interdipendenti e come avvelenare i campi provochi danni all’acqua e, conseguentemente, ad animali e persone. Insomma, come ogni soluzione vada studiata considerando l’intero ecosistema e non il singolo beneficio che apporta.